Microfusione a cera persa

Microfusione a cera persa

La microfusione a cera persa: un processo antico

Il processo di fusione a cera persa è nato in epoche molto remote ed è stato utilizzato da popolazioni e culture diffuse in tutta la terra - dai cinesi agli egizi, dagli aztechi ai greci e ai romani - al fine di produrre strumenti d'uso quotidiano ed opere scultoree. Tale procedimento venne usato per realizzare monumentali statue, tra le quali i famosissimi Bronzi di Riace, risalenti al 500 a.C. circa, l'imponente Vittoria Alata, statua bronzea alta due metri e risalente al primo secolo dopo Cristo, il meraviglioso Perseo di Benvenuto Cellini realizzato in epoca rinascimentale.

La microfusione a cera persa continua ad essere utilizzata da importanti scultori anche in epoca moderna, periodo in cui ha trovato al contempo ampia applicazione anche in vari ambiti del settore industriale, in particolar modo a partire dall'inizio degli anni '40 negli USA e successivamente in Europa con costante successo.
La microfusione a cera persa: un processo antico

I vantaggi della microfusione

La scelta della fusione a cera persa rappresenta la soluzione ottimale per la realizzazione in un solo pezzo di assiemi costituiti da componenti diverse, riducendo le fasi produttive ed evitando in tal modo i costi e le difficoltà d'assemblaggio (saldature in primis).
La fusione a cera persa garantisce una grande flessibilità nella scelta dei materiali d'utilizzo, da acciai debolmente legati ed inossidabili alle superleghe di cobalto e nichel: ciò permette di eliminare le problematiche legate alla necessità di lavorazioni meccaniche difficoltose e talvolta impossibili e di realizzare gli stessi particolari con leghe diverse da uno stesso stampo.
La possibilità di realizzare forme geometriche complesse rende questo procedimento il sistema di produzione più idoneo quando sono richieste particolari caratteristiche strutturali quali raccordi, intersezioni, nervature e scanalature non ottenibili con altri processi o con lavorazione meccanica.
Non va dimenticata inoltre la notevole finitura superficiale (Ra compresa tra 1,5-3), che unita alla precisione dimensionale (nei limiti delle tolleranze generalmente ammesse: ±0,5% della quota nominale) permette la realizzazione di particolari finiti, pronti per le relative applicazioni senza ulteriori lavorazioni.
L'inizio del processo produttivo
Microfusione a cera persa

L'inizio del processo produttivo

Per produrre l'oggetto richiesto è necessario in primo luogo realizzare uno stampo, scegliendo tra due possibili tecniche:
  • preparazione di un modello in ottone geometricamente identico al particolare da produrre, ma maggiorato per realizzare uno stampo in lega a basso punto di fusione;
  • costruzione dal pieno di uno stampo in alluminio o in acciaio, con una o più cavità rappresentative del particolare da produrre.
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Le fasi del processo
Realizzazione dello stampo
1
Realizzazione dello stampo per la produzione di modelli in cera, mediante presse ad iniezione.
Creazione della forma a grappolo
2
Creazione della forma "a grappolo" consistente nell'assemblaggio dei modelli in cera precedentemente prodotti su appositi telai (anch'essi di cera).
Immersione del grappolo
3
Immersione del grappolo nell'impasto ceramico.
Rivestimento a doccia
4
Rivestimento a doccia del telaio con polvere refrattaria.
Evacuazione della cera
5
Evacuazione della cera mediante autolclave.
Colata di metallo fuso
6
Colata di metallo fuso nel guscio precedentemente riscaldato.
Sterratura
7
Eliminazione (sterratura) del rivestimento ceramico.
Troncatura dei particolari
8
Troncatura dei particolari dal telaio e successiva sbavatura / smerigliatura.